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Commenti al testo di Roberto Biagiotti
Il nucleare sicuro non esiste

Sei nella sezione Commenti
 

 Roberto Biagiotti - 17/05/2010 16:11:00 [ leggi altri commenti di Roberto Biagiotti » ]

Grazie Leopoldo, come dici tu non si capisce come mai non si considera la posizione geograficamente privilegiata dell’Italia rispetto all’uso delle fonti alternative, quando le nazioni del nord Europa, che non lo sono altrettanto, almeno per quel che riguarda il solare ed il fotovoltaico, si stanno da tempo attrezzando, progettando una SUPERGRID energetica in grado di produrre una quantità di energia elettrica ben superiore di quella prodotta attualmente dalle centrali nucleari europee...Il nucleare di terza generazione+ è vecchio, inquinante e pericoloso...e il nostro paese si accinge ad acquistare dalla Francia e dalla Russia una tecnologia che loro stessi si preparano ad abbandonare...

 leopoldo attolico - 16/05/2010 12:32:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

Se si pensa alla posizione geografica privilegiata della nostra penisola , non si capisce ( e non si giustifica ) l’ottusità mentale che non ha considerato la possibilità di ricorrere in maniera massiccia alle fonti di energia alternativa in grado , secondo studi USA , di sopperire al 70% del nostro fabbisogno . Gli stessi Paesi penalizzati dal clima continentale , prima di ricorrere al nucleare , hanno fatto ricorso alle risorse energetiche alternative .
Stesso discorso dovrebbe valere per noi , nell’immediato . Ultima ratio il nucleare , perché è chiaro che non possiamo dipendere , per l’approvvigionamento energetico , da altri Paesi .

 wolf - 04/05/2010 18:53:00 [ leggi altri commenti di wolf » ]

Grazie del tuo contributo Ignazio, chiaro, preciso e soprattutto interessantissimo. Chi avesse da aggiungere altre informazioni in proposito o volesse commentare quanto stiamo cercando di portare alla luce di tutti è pregato di farlo!
Un saluto a tutta La Recherche!

 ignazio - 03/05/2010 20:12:00 [ leggi altri commenti di ignazio » ]

Oltre a non essere sicuro è totalmente anti-economico:
"Silvio Berlusconi è a conoscenza di qualcosa che il suo collega miliardario Warren Buffet non sa? Non appena è stato rieletto premier i suoi consiglieri hanno annunciato di voler riportare il nucleare in Italia. Citando l’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio, Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, ha dichiarato il governo vuole costruire cinque centrali nucleari nei prossimi cinque anni.

Nel frattempo, Buffet rifiutava l’opzione del nucleare per gli Stati Uniti. "Da un punto di vista economico non ha senso", ha dichiarato il leggendario investitore i cui decenni di favolosi successi e profitti azionari lo hanno reso un vero dio agli occhi di innumerevoli investitori fai-da-te, per non menzionare il partner informale co-fondatore di Microsoft, Bill Gates. Nel 2007, una delle società di Buffet ha speso ben 13 milioni di dollari per cercare di capire se acquistare o meno una centrale nucleare nell’Idaho. L’idea fu abbandonata dopo che le ricerche e gli studi effettuati indicarono che il nucleare non poteva produrre elettricità ’a prezzi ragionevoli’. "Il fatto che uno come Buffet la faccia finita con un potenziale investimento, dopo aver speso ben 13 milioni di dollari solo per analizzare e prendere in considerazione un affare, dovrebbe far esitare chiunque e rendere tutti indecisi", ha commentato Joe Romm, ex assistente segretario del dipartimento americano per l’Energia.

Buffet non è affatto un’anomalia. Wall Street, e investitori privati di tutto il mondo, hanno voltato le spalle all’energia nucleare oltre vent’anni fa e non sono mai tornati sui loro passi. Il loro ragionamento è semplice: la costruzione di centrali nucleari è cosa molto onerosa, sia da un punto di vista dei costi che dei rischi, e l’esperienza dimostra che si sono sempre verificati
ritardi e sforamenti multi-miliardari, sforamenti che possono causare la bancarotta di una società qualora questi non vengano poi trasferiti sui consumatori.

A prima vista, il nucleare appare come una risposta sensata alla doppia sfida del cambiamento climatico e del vertiginoso aumento dei prezzi dell’energia, ormai salita alle stelle. Ma l’economia povera del nucleare è in realtà una farsa. Adottare energia nucleare significherà di fatto un peggioramento sia dei cambiamenti climatici che della sicurezza energetica.

L’energia nucleare "è così improduttiva che non c’è nemmeno bisogno di discutere se sia pulita e sicura", scrive Amory Lovins, co-fondatore del Rocky Mountain Institute in Colorado e consigliere di governi e società per azioni in vari paesi del mondo. L’efficienza energetica, l’energia eolica e la co-generazione (quest’ultima viene spesso definita in Europa ’combinazione di calore ed energia’) costano circa un terzo meno per kilowatt ore rispetto al nucleare.

Visto che lampadine e motori più efficienti possono essere installati nel giro di poche settimane, e turbine eoliche e di co-generazione possono essere messe in linea nel giro di un paio di anni, esistono vantaggi insiti rispetto alle centrali nucleari le quali invece notoriamente impiegano decenni per essere completate. Secondo quanto riferito da Lovins, per ogni dollaro investito, a livello di efficienza, altre fonti verdi di elettricità fruttano da 1,4 a 11 volte di più in termini di riduzione di emissioni di CO2 rispetto al nucleare.

Tuttavia il mito dell’energia nucleare è duro a morire e Berlusconi non è il solo politico a caldeggiare tale ipotesi di revival. Leader politici in Russia, Francia, Gran Bretagna e altri paesi si dicono fautori di un revival nucleare. Tali sostenitori dovrebbero prendere in esame le notizie che arrivano dalla Finlandia. I comunicati stampa dell’industria nucleare lodano la centrale Olkiluoto-3, attualmente in costruzione, come esempio e prova del fatto che l’Europa sta nuovamente adottando l’energia nucleare. In realtà, i lavori della centrale sono indietro di circa due anni rispetto alle stime iniziali, con il 50 per cento dei costi in più rispetto al budget previsto che si tradurrà in 3 miliardi di euro di costi extra per i consumatori."
Da il settimanale L’Espresso

 Roberto Biagiotti - 02/05/2010 12:30:00 [ leggi altri commenti di Roberto Biagiotti » ]

L’EPR è un reattore di quarta generazione?
NO.
Il reattore EPR è di terza generazione avanzata (3+) e non ha risolto nessuno dei problemi noti da decenni:
- la produzione e lo smaltimento delle scorie, che restano radioattive anche per decine di migliaia di anni;
- l’approvigionamento di uranio, le cui riserve note si esauriranno in qualche decennio;
- i rischi legati alla proliferazione di armi nucleari e alle centrali come obiettivo del terrorismo globale.
L’Italia sta promuovendo una tecnologia insicura, inquinante e vecchia.
Fonte: Legambiente

 wol - 02/05/2010 12:01:00 [ leggi altri commenti di wol » ]

Grazie Maria sapevo di poter contare su di te!

 Maria Musik - 01/05/2010 08:16:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Allora per il momento abbiamo in squadra:
Wolf Fisico Bestiale... (dato lo pseudonimo!)
Roberto Fisico Nucleare... (reo confesso)
Maria Fisica dello stato solido... (visto l’aumento ponderale)
Attendiamo di completare la squadra e, poi, "Che linse!".
=)

 wolf - 30/04/2010 16:40:00 [ leggi altri commenti di wolf » ]

Grazie Roberto, il tuo apporto di fisico nucleare mi da la carica per la battaglia!

 Roberto Maggiani - 30/04/2010 01:09:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Un articolo breve ma chiaro, grazie Roberto. Sul nucleare faremo presto una bella informazione su larecherche.it, c’è da prepararsi alla protesta, parola di Fisico Nucleare =)